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lunedì 16 giugno 2014

Operazione "Zarb-e-Azb"

Iniziata domenica mattina, l'operazione Zarb-e-Azb - condotta con jet e truppe di terra (circa 30mila uomini) dall'esercito pachistano - è entrata oggi nel suo secondo giorno di attività: un operativo “globale”, come le Forze armate lo definiscono, mirato a chiudere santuari e rifugi dei talebani pachistani in Nord Waziristan dove hanno casa, oltre agli islamisti del Pakistan, anche numerosi stranieri (soprattutto uzbechi) e gli uomini della Rete Haqqani, la fazione più radicale dei talebani afgani. I morti, a stamattina, sarebbero almeno 120.

La decisione, che mette per ora una pietra sul negoziato tra Islamabad e il Tehrek-e-Taleban Pakistan iniziato a fatica mesi fa, sembra dimostrare che Nawaz Sharif intende fare sul serio, anche se alcuni osservatori esprimono scetticismo visto che proprio il Nord Waziristan è stato, per anni, un rifugio sicuro per i gruppi islamisti e fuori dalla rotta di jet e droni dell'aviazione pachistana (non di quella americana che è intervenuta con i “senza pilota” anche in questi giorni, dopo una lunga pausa coincisa con l'inizio del negoziato). Quanto al Ttp, secondo il gruppo che fa capo a mullah Fazlullah, i morti sarebbero però sopratutto civili

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