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mercoledì 28 settembre 2016

La prima guerra angloafgana


Il dottor Brydon, l’uomo che si credeva  l'unico superstite della guerra, 
protagonista del celebre dipinto vittoriano
 Remnants of an Army della pittrice Eizabeth Butler
A metà del 1800 Londra e Calcutta, sede della Compagnia delle Indie, decidono di reinsediare a Kabul Shah Shuja, un re afgano sadozai spodestato anni prima dai rivali barakzai. Lo vogliono a Kabul per controllare il Paese e contenere la Russia di cui temono l'espansione verso l'India, antica ossessione dell'Impero britannico.
Ne uscirono con le ossa rotta. Una lezione che sembra restare valida ancora oggi....

Il 30 settembre 1838 Lord Auckland, governatore generale delle Indie, promulga il “Manifesto di Simla” con cui la Gran Bretagna decide ufficialmente di spodestare il re dell'Afghanistan, che teme alleato dei russi, per sostituirlo con un altro monarca che rientra nelle sue simpatie. E' il punto di partenza della più tragica sconfitta subita dagli inglesi nel Paese dell'Hindukush. Una lezione che, ripetutasi con i sovietici negli anni Ottanta, sembra ricordare in parte anche quanto succede adesso in quel lontano Paese. E’ il vero inizio guerreggiato del “Great Game”, il grande gioco tra l’Impero zarista e quello britannico per la conquista dell’Asia centrale. Un gioco che non è mai finito anche se gli attori sono in parte cambiati. Tutto comincia alla vigilia della prima grande operazione guerreggiata del "Grande Gioco"....


Domani a alle 14 su Rai3

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